Microplastiche e salute: una minaccia che arriva dal mare

GOLDONI STEFANO • 7 maggio 2025
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Siamo abituati a pensare alle microplastiche come a un problema ambientale, ma sempre più ricerche dimostrano che l’impatto di queste particelle invisibili riguarda anche la salute maschile, in particolare quella riproduttiva. Un nemico silenzioso, spesso sottovalutato, che può interferire con la fertilità, la produzione ormonale e la qualità degli spermatozoi.

Cosa sono le microplastiche?

Le microplastiche sono frammenti inferiori ai 5 mm, derivati dalla degradazione di oggetti in plastica più grandi o prodotti intenzionalmente sotto forma di granuli (presenti ad esempio in cosmetici o prodotti industriali). Oltre a essere presenti nei mari, si trovano anche nell'aria, nel suolo e persino negli alimenti: acqua, pesce, sale e perfino frutta e verdura. Una volta ingerite o inalate, queste particelle possono accumularsi nel nostro organismo.

Un nemico per l'apparato genitale maschile

Numerosi studi scientifici hanno evidenziato come le microplastiche possano oltrepassare barriere biologiche, come quella intestinale e quella emato-testicolare. Questo significa che, una volta entrate nel corpo, possono raggiungere i testicoli e interferire direttamente con la funzione riproduttiva.


Esperimenti hanno mostrato una correlazione tra esposizione a microplastiche e:


  • Riduzione della concentrazione e motilità degli spermatozoi;
  • Alterazioni morfologiche delle cellule germinali;
  • Diminuzione della produzione di testosterone;
  • Infiammazione e aumento dello stress ossidativo testicolare.

Le microplastiche come interferenti endocrini

Uno degli aspetti più preoccupanti è la capacità delle microplastiche e degli additivi contenuti in esse (come il bisfenolo A o gli ftalati) di agire come interferenti endocrini. Queste sostanze mimano o bloccano l’azione degli ormoni naturali, causando squilibri significativi nel sistema endocrino maschile.


Nei soggetti giovani, come adolescenti e giovani adulti, l’esposizione prolungata può compromettere la maturazione sessuale e la futura fertilità. Negli adulti può contribuire a disfunzioni ormonali, calo del desiderio sessuale e alterazioni della funzione erettile.

Cosa possiamo fare?

In attesa di ulteriori conferme dalla comunità scientifica, la parola chiave è prevenzione consapevole.

Ridurre l'esposizione è possibile:


  • Limitando il consumo di acqua e cibi confezionati in plastica;
  • Utilizzando contenitori in vetro o acciaio per conservare e riscaldare gli alimenti;
  • Scegliendo prodotti cosmetici e detergenti privi di microgranuli plastici;
  • Sostenendo scelte ambientali responsabili anche nella vita quotidiana.

Le microplastiche rappresentano una minaccia subdola e sempre più concreta per la salute riproduttiva maschile. L'apparato genitale è tra i sistemi più sensibili a questi contaminanti, ed è fondamentale non sottovalutare i potenziali rischi legati all'esposizione continua.


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